Il presidio diurno dei Vigili del Fuoco di Amatrice sarà confermato anche nel 2025. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano ha dato il nulla osta, dopo la richiesta del Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli in sinergia con il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno Emanuele Prisco.

L’allarme era scattato nei giorni scorsi dopo la segnalazione dei sindacati del settore che avevano espresso timori, così come il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi.

Una notizia attesa dai territori e che conferma la grande attenzione che Governo e Protezione civile riservano quotidianamente ai territori colpiti dal terremoto del 2016 ha detto il Commissario Castelli . Ricostruire e riparare vuol dire anche mantenere a livelli adeguati i servizi essenziali per la comunità. I Vigili del fuoco sono fondamentali in aree caratterizzate da una grandissima presenza boschiva e da importanti fenomeni idrogeologici che vanno monitorati e governati nei casi d’emergenza. I presidi dei vigili
del Fuoco aumentano il livello di sicurezza delle comunità e pongono un freno allo spopolamento, facendo sentire in modo concreto la presenza dello Stato
“.

Voglio ringraziare inoltre in modo particolare il Sottosegretario Prisco e il Capo Dipartimento Ciciliano, con cui abbiamo condiviso questo risultato che va, come sempre, a favore dell’Appennino centrale. Il 2025 è un anno chiave per la ricostruzione, andiamo avanti con fiducia e determinazione” – ha concluso il Commissario.

Soddisfatto il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi: “Grazie alla forte presa di posizione di tutti i soggetti istituzionali interessati (Comuni, sindacati) e per la rinnovata sinergia tra Amministrazioni locali, ministero della Protezione civile, governo regionale, nazionale e struttura commissariale, anche per il 2025 l’organico dei Vigili del Fuoco nelle aree colpite dal sisma del 2016, sarà garantito“.

La nostra protesta – ha concluso il sindaco Cortellesi – è stata ascoltata. La ricostruzione non può prescindere dalla sicurezza dei cittadini. Lo Stato di emergenza non è finito e la sicurezza non è un diritto di serie b”.