Dopo tre anni e mezzo di attesa ha riaperto questa mattina al traffico il tratto della nuova Salaria, in precedenza chiuso al traffico nel tratto dal Km 132,000 in corrispondenza dello svincolo con la SS 260 Picente – Bivio di Amatrice ed il Km 137,000 nei pressi dello svincolo per l’organizzazione località Saletta.
In particolare il viadotto Scandarello, realizzato presumibilmente alla fine degli anni ’70 si sviluppa per una lunghezza di 109 metri e si compone di cinque campate di luci di poco superiori a 21.00 m. Il viadotto, nel suo complesso, soffriva anche di ammaloramenti diffusi provocati dall’aggressione chimico-fisica subita dal calcestruzzo (sia a causa degli eventi meteorici che per l’impiego di sali disgelanti durante il periodo invernale). Pertanto l’Anas si è prefissata l’obiettivo di ripristinare le parti d’opera ammalorate, adeguare la risposta sismica della struttura e più in generale aumentare la vita utile dell’opera.
Gli interventi hanno riguardato l’esecuzione di ripristini corticali per le travi ed i pulvini del viadotto; per questi ultimi si è proceduto con la precompressione mediante posa in opera di barre Dywidag. Infine è stato realizzato il rinforzo delle travi di impalcato mediante posa in opera di rete in fibra di carbonio e piaste di acciaio e all’intradosso, mediante la posa in opera di resina protettiva, il rifacimento dei giunti, il ringrosso della parete delle spalle ed esecuzione di tiranti passivi, nonché la realizzazione della nuova pavimentazione stradale.
Il Viadotto del Cantoniere è lungo 426.60 m, presenta uno sviluppo planimetrico curvo, con pile disposte perpendicolarmente all’asse del tracciato e suddiviso in tredici campate di lunghezza media pari a 32.80 m in schema di semplice appoggio. Dagli esami visivi effettuati durante i sopralluoghi successivi agli eventi sismici del 2016, erano emerse alcune criticità sulle condizioni attuali dell’opera. In particolareggiata le pile hanno riportano danni significativi come: espulsione di porzioni di calcestruzzo, con spessori anche superiori a quelli del copriferro fino a un massimo di quasi 15 cm. A questo stato di danneggiamento strutturale andava aggiunto quello derivante da un cattivo funzionamento dei pluviali e dei giunti di espansione, consistente in macchie di umidità, dilavamento/ammaloramento del calcestruzzo e armatura scoperta e ossidata.
L’intervento, di miglioramento sismico e statico, è consistito nel ridurre le masse sismiche dell’impalcato e quindi le azioni in fondazione mediante la variazione di schema statico con l’adozione di sistemi di isolamento sismico, per rendere le sottostrutture (pile e spalle) e le solette adeguate ai carichi e per migliorare lo stato delle travi riducendo i carichi verticali permanenti. Nel dettaglio l’intervento ha reso le sottostrutture (pile e spalle) adeguate sismicamente riportando la futura vita utile della struttura a 50 anni, mentre ha consentito anche un miglioramento sismico delle fondazioni, in quanto sono state ridotte le azioni trasmesse sismicamente rispetto alla soluzione dello stato di fatto.
Entrando più nello specifico, gli interventi hanno riguardato, la continuità strutturale dell’impalcato mediante la realizzazione della soletta di continua, l’adozione di pavimentazione e cordoli alleggeriti, l’introduzione di isolatori sismici ad alto smorzamento sismico, la posa in opera delle nuove barriere di sicurezza metalliche e la stesa della pavimentazione in conglomerato bituminoso tradizionale. Infine, si è proceduto con il rinforzo delle pile mediante l’aumento della sezione ed il rinforzo delle spalle con l’inserimento di tiranti e aumento di spessore del muro frontale. Dato il significativo livello di danneggiamento delle pile, l’intervento di rinforzo ha previsto e realizzato la cerchiatura delle pile esistenti ed il collegamento della stessa alla fondazione ed al pulvino. In ultimo, gli interventi di miglioramento statico hanno previsto il rinforzo della soletta e rifacimento dei cordoli per l’inserimento di nuove barriere di sicurezza omologate ed il ripristino di tutte le aree ammalorate presenti nelle travi, nelle solette, nei pulvini e nelle pile.
Dichiarazioni Anas
“Finalmente riapre al traffico il tratto dell’importante arteria stradale – ha dichiarato l’ing. Marco Moladori, Dirigente Responsabile della Struttura Territoriale Lazio – chiuso in precedenza per consentire i lavori necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza della circolazione stradale sulla via Salaria, permettendo così di riconnettere il tessuto viario principale e consentendo di ripristinare nuovamente i normali collegamenti tra la Città di Roma quella di Rieti e dell’intera area del Comune di Amatrice, in prospettiva di una auspicata e definitiva rinascita del territorio sabino, fortemente danneggiato a seguito dei ben noti eventi sismici del 2016″.
“La durata dei lavori si è protratta oltre il tempo inizialmente pianificato a causa della necessità di pervenire alla risoluzione contrattuale per inadempimento a carico della precedente impresa affidataria dei lavori sul Viadotto del Cantoniere – conclude Moladori – Espletata la successiva procedura di affidamento con la nuova ditta appaltatrice, la Struttura Territoriale ha immediatamente dato avvio ai lavori di completamento terminati nei tempi previsti dal rinnovato cronoprogramma”
Dichiarazioni del Comune di Amatrice
“Una bella notizia per gli italiani, per Amatrice e le sue Frazioni – si legge sulla pagina Facebook del Comune di Amatrice – Il tratto stradale della Salaria Nuova consentirà nuovamente la normale viabilità tra Roma e Ascoli, favorendo anche il ripristino efficace delle nostre infrastrutture (a cominciare dal nostro sistema fognario)”.
“Sono felice per questa riapertura, ringrazio il commissario della Salaria ing. Fulvio Maria Soccodato – ha dichiarato il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi – Il Comune come suo impegno istituzionale, in tutto questo tempo ha svolto un’azione di sollecito, di controllo e di attenzione, come del resto fa per tutto ciò che riguarda il suo territorio”.