Approvati in Conferenza dei servizi i lavori per lo stralcio di completamento del progetto di restauro e riparazione della chiesa di Sant’Antonio Abate a Campotosto per un totale di 338.170,68 euro. L’edificio risale al 1359 mentre l’impianto originale, più piccolo dell’attuale e circoscritto al solo nucleo centrale, risale presumibilmente al 1697, come riportato da un’iscrizione presente sull’architrave dell’ingresso posto sul fronte sud. Nel 1834 la chiesa fu interamente ristrutturata: furono demolite in parte le originarie pareti longitudinali per consentire l’ampliamento da entrambi i lati con il conseguente cambio di orientamento. Negli anni ’20 del 900 la chiesa ha subìto un nuovo restauro e a tale periodo risale la ricostruzione del campanile a torre posto a destra della facciata principale.
A seguito del sisma del 2009 la chiesa ha riportato lesioni di lieve entità vicino alle teste delle travi lignee e in corrispondenza dell’attaccatura della facciata alle pareti laterali ma è nel 2017 che è stata molto danneggiata dal terremoto, a seguito del quale sono stati inseriti travi di sostegno anche in facciata. I lavori di restauro sono stati approvati nel 2023.
Il progetto di riparazione del danno e rafforzamento locale della chiesa di Sant’Antonio Abate ha come obiettivo il ripristino della piena agibilità e fruibilità dell’edificio mediante interventi mirati al miglioramento delle capacità di resistenza meccanica delle parti strutturali costituenti la chiesa. La fase dei lavori per lo stralcio di completamento del progetto riguardano il manto di copertura, il campanile e l’impianto elettrico.
“Ringrazio il direttore dell’Ufficio speciale Ricostruzione Abruzzo Vincenzo Rivera, il presidente Marco Marsilio, l’Arcidiocesi de L’Aquila nelle persone del Cardinale ed Arcivescovo Giuseppe Petrocchi e del Vescovo ausiliario Antonio D’Angelo per la grande e continua collaborazione” – dichiara il Commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli – “Siamo tutti rivolti verso un unico obiettivo: velocizzare ancora di più la ricostruzione dei nostri luoghi più cari. Stiamo dando una grande accelerata a tutti i progetti che riguardano il cratere per restituire al più presto ai fedeli le nostre chiese”.