Il Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, anche in qualità di Presidente di ANCI Lazio, ha partecipato oggi all’audizione di fronte alle Commissioni III e XI della Regione Lazio riunite in seduta congiunta sul tema della cessazione del servizio di distribuzione dei giornali in provincia di Rieti e sull’impatto sul pluralismo dell’informazione. Presente anche il vice sindaco di Amatrice Roberto Serafini, sindaci, associazioni di categoria e sindacati, editori e giornalisti, consiglieri di maggioranza e opposizione.

Sinibaldi (Sindaco di Rieti): “edicole baluardo del pluralismo dell’informazione

Ritengo molto importante l’iniziativa assunta in maniera congiunta dalle Commissioni regionali perché la paventata cessazione dell’attività di distribuzione alle edicole di 15 Comuni del reatino è un rischio che va ben al di là della sola, per quanto amara, cessazione stessa. Riteniamo infatti che, soprattutto nei Comuni delle aree interne e in quelli di piccole e piccolissime dimensioni, le edicole rappresentino ancora oggi un baluardo del pluralismo dell’informazione ma anche un presidio irrinunciabile della vita locale, della socialità e anche della microeconomia che consente a certe comunità di resistere. Non vogliamo arrenderci allo spopolamento e a logiche dettate esclusivamente dai numeri ma vogliamo che i nostri territori continuino a vivere, pertanto consideriamo giusta e doverosa la battaglia per la sopravvivenza delle edicole” ha detto Sinibaldi.

Peraltro -ha proseguito Sinibaldinon si comprende neanche bene la ratio della scelta dei luoghi in cui cessare l’attività, dato che tra le edicole a rischio è compreso anche il Terminillo, facente parte del Comune di Rieti, che certamente per dimensioni è differente da altri territori. Inoltre, come emerso in sede di Audizione e come già evidenziato dai sindacati come Sinagi, che ringrazio per la loro attività sul tema, emergono anche dubbi di legittimità sulla decisione di cessare la distribuzione da parte del concessionario in relazione a recenti norme introdotte dallo Stato”.

Per questo –ha concluso Sinibaldi– abbiamo chiesto che venga approfondito il quadro normativo che regola tali aspetti e, più in generale, siamo convinti che le edicole possano continuare a vivere anche ampliando i servizi offerti alle varie comunità locali. In questo senso va, ad esempio, la proposta del deputato Paolo Trancassini che punta a trasformare le edicole in piccoli uffici in grado di espletare una serie di pratiche burocratiche, evitando ai cittadini trasferimenti e code agli sportelli, consentendo loro di risparmiare tempo e risorse. Le edicole sono un fattore sociale di vita delle comunità locali e le difenderemo con tutte le nostre possibilità”.

Marotta (Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione): “Bene la partecipazione e l’approfondimento “.

Bene la partecipazione e l’approfondimento nella seduta congiunta della III Commissione Vigilanza sul pluralismo all’informazione con la XI Commissione Sviluppo Economico e Attività Produttive per ascoltare le istanze che giungono dal territorio reatino minacciato di perdere il servizio di distribuzione dei quotidiani e periodici per decisione della società di distribuzione unica della provincia. Abbiamo potuto approfondire la materia grazie al contributo di sindaci, associazioni di categoria e sindacati, editori e giornalisti, consiglieri di maggioranza e opposizione. Bene la disponibilità della Giunta a convocare la società di distribuzione Tirreno Press per scongiurare il blocco della distribuzione dei giornali nei 15 comuni del reatino” ha detto in una nota il consigliere di Sinistra Ecologista e presidente della Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, Claudio Marotta.

Lo sforzo è unitario: dobbiamo innanzitutto arginare questa emergenza. Poi sarà necessario tornare a riflettere con gli attori del settore quali strumenti normativi si possano mettere in campo per invertire questa tendenza. Quanto minacciato a Rieti è di certo in aperto contrasto con l’Articolo 21 della Costituzione Italiana, che tutela la libertà di stampa e il diritto all’informazione” ha concluso Marotta.