Mons. Piccinonna, Vescovo più giovane d’Italia, dopo aver deposto un mazzo di fiori al monumenti delle vittime del sisma, ha celebrato la Santa Messa presso l’Auditorium della Laga, circondato dalla popolazione amatriciana e da molti fedeli che lo hanno accompagnato fin qui dalla sua terra natia, la Puglia.
Al termine della funzione, il Vescovo, scortato dal Sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi e dai fedeli, si è spostato presso il bar dell’Auditorium per la degustazione degli spaghetti all’amatriciana.
Grande entusiasmo da parte della cittadinanza per l’arrivo di Mons. Piccinonna, il quale ha commosso tutti con la sua toccante omelia, durante la quale ha dichiarato: “è la Croce che mi porta, vengo in punta di piedi in mezzo a voi. Mi sento ormai vostro concittadino, col desiderio di camminare tutti quanti insieme sulla strada del Vangelo. Le vittime del terremoto sono i miei fratelli, le mie sorelle, le mie figlie, i miei figli, i miei nonni, le mie nonne. Questa terra deve restare benedetta dal Signore”.
In segno del forte sentimento di vicinanza che nutre dei confronti delle terre mutilate dal sisma, il Vescovo ha voluto aggiungere al suo calice delle particolarità significative: una pietra di Amatrice, una di Accumoli e un rametto d’ulivo della sua Puglia.