In concomitanza della giornata mondiale dell’arte, che si celebra in tutto il mondo il 15 aprile, la RSA San Raffaele di Borbona presenta il progetto di arte-terapia, un percorso esperienziale che è al tempo stesso un processo di screening sulle condizioni cognitive e psico-affettive degli ospiti della struttura e un lavoro teso al miglioramento della qualità della vita della comunità.
Ne è l’esempio la mostra personale del paziente Dante Turina, un pittore quotato nel contesto locale che all’interno della residenza sanitaria, grazie al laboratorio di arte-terapia, ha avuto modo di recuperare e implementare le proprie attitudini artistiche e l’allestimento adibito ne è la massima espressione.
All’interno delle RSA del Gruppo San Raffaele l’attenzione alla qualità della vita dei propri ospiti è compito primario ed ineludibile nonché delicato, dato lo statuto di fragilità che spetta alla quasi totalità degli anziani che vi dimorano. La presa in carico del soggetto deve quindi riguardare tutti gli ambiti del benessere: è qui che l’arte-terapia trova uno spazio privilegiato diventando una di quelle “terapie non farmacologiche” a supporto delle cure tradizionali capaci di stimolare le funzioni cognitive, la memoria, la capacità di relazionarsi con il mondo circostante sviluppando così la creatività e la socialità di ogni persona.
“Questo laboratorio rappresenta un’occasione in cui potersi incontrare e fare arte senza inibizioni, confrontandosi sia attraverso le esperienze artistiche che attraverso la verbalizzazione dei vissuti. Tutti i materiali utilizzati sono infatti degli efficaci stimolatori sensoriali e hanno una grande valenza simbolica e psicologica. L’atto di dipingere, sperimentando la forza del colore e delle forme, consente di entrare in contatto con i campi più profondi della psiche, dove le parole non riescono ad arrivare. La pittura, richiedendo l’attivazione della coordinazione visuo-motoria e la capacità di movimenti fini e precisi, porta inoltre giovamento anche da un punto di vista fisico” spiega la dott.ssa Tjuana Foffo, psicologa della RSA del San Raffaele di Borbona.
L’arte-terapia nasce infatti dall’incontro tra arte e psicanalisi e cerca di sviluppare il potenziale creativo insito in ognuno, andando a costruire un mezzo con cui esternare affetti ed emozioni e con cui gestire meglio le relazioni con sé stessi e con il mondo esterno, rafforzando l’autostima, in maniera da effettuare scelte più consapevoli, soprattutto in caso di deficit cognitivi o malattie a decadimento funzionale tra cui le demenze. Un metodo armonioso per metabolizzare e rielaborare avvenimenti, attraverso il fare artistico: il foglio di carta o la tela diventano così contenitori nei quali versare tensioni, sensazioni, fantasie.
È infatti il processo creativo ad essere terapeuta, un modo per aiutare l’anziano a vivere un presente più sereno. I lavori realizzati vengono inoltre esposti come in una vera mostra d’artista: la loro osservazione acquista ulteriore valore. Il processo terapeutico non finisce così al termine dell’attività, perché gli utenti della residenza per anziani diventano artefici e artisti delle opere che osservano tutti i giorni installate sulle pareti del luogo in cui vivono: la loro arte è dinamica e potente perché cambia l’ambiente, lo trasforma nel profondo. L’opera dona vitalità, gioia e colore anche quando le giornate appaiono un po’ grigie.